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La Resistenza in Valtellina ebbe due volti, espressione di quella contraddizione ideologica e militare che si manifestò spesso in Italia nel corso della lotta partigiana contro i nazifascisti. La Resistenza in bassa valle fu largamente egemonizzata dal Partito comunista, legata al modello sovietico e stalinista, votata ad una lotta aspra contro i nemici esterni (i nazifascisti) e interni (i dissidenti e i liberali), spavalda in battaglia quanto arretrata nella cultura politica e nella strategia generale. Un'esperienza importata in Valtellina da uomini ideologicamente estranei alle tradizioni politico-culturali locali. L'altra resistenza, quella dell'alta valle, fu, al contrario, articolata e contraddittoria nelle sue componenti.